È per questo che annunciamo il lancio nel nostro shop della regina dei frutti di mare: l’Ostrica! Per l’occasione abbiamo selezionato 2 rinomate tipologie, tra le più rappresentative di questo celebre frutto di mare.
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Fine David Hervé (calibro 3)
Un grande classico per gli amanti delle ostriche. Provengono dal distretto francese di Marennes-Oléron, località rinomata per l’ostricoltura dove opera David Hervé. Questo particolare tipo di ostriche viene dapprima allevato vivo in mare per poi essere trasferito in particolari pozze d’acqua, le antiche saline di argilla, chiamate “Claires”. Il processo di allevamento prevede 28 mesi nei parchi in mare a Ronce Les Bains per poi passare altri 4 mesi di affinamento in Claire.
La Fine David Hervé ha una conchiglia scura all’esterno e con una madreperla interna unica nel suo genere. Il frutto è molto abbondante, croccante, di gusto pieno, avvolgente, con note vegetali e di nocciola.
All’olfatto si avverte un piacevole odore di mare mentre il gusto tipico lascia in bocca un equilibrato sapore salino e un retrogusto di breve durata con sentori di nocciola.
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Tsarkaya (calibro 2)
Si tratta di un’ostrica concava molto prelibata e preziosa della Bretagna. È allevata ed affinata a Cancale, nella famosa baia di Mont Saint Michel. Da questa baia, più di un secolo fa, partivano spedizioni di ostriche verso San Pietroburgo, su richiesta degli Zar russi, estasiati dalla bontà di questa ostrica, dal guscio concavo e a forma di goccia. Da qui, in onore degli zar, deriva il nome “Tasarskaya”.
Si tratta di un prodotto unico, dal gusto irripetibile, premiato con la Medaglia d’Oro per 4 anni consecutivi come la miglior ostrica francese, al Concorso Agricolo Generale di Parigi. È molto carnosa, dalla delicata essenza salmastra e croccante al morso.
Non vi resta che scegliere quella più adatta al vostro palato, o provarle entrambe, per rendere prelibati i vostri aperitivi o antipasti.
Conoscere le ostriche
Solitamente le ostriche vengono consumate in occasioni gastronomiche speciali o gourmet, ritenendole non alla portata di tutti e per questo la conoscenza di questo prelibato mollusco non è così diffusa. Ma basta poco per imparare ad apprezzarle e a conoscerle.
Vogliamo pertanto sintetizzare qui di seguito le informazioni salienti sulle ostriche:
- Freschezza: in base al peso, se conservano l’acqua significa che sono vive. Evitare di mangiare un’ostrica asciutta, cioè che non riproduce altra acqua se lasciata riposare
- Dimensione: le ostriche si misurano in calibri, da 5 a 0, dove lo 0 rappresenta la più grande. Le migliori e più pregiate sono la via di mezzo.
- Periodo: tutto l’anno
- Conservazione: 8-10 giorni
- Apertura: con un coltellino simile a quello del Parmigiano appoggiando la punta nell’insenatura a circa 2/3 della lunghezza del guscio. Esercitare una leggera pressione fino a sentire un piccolo rumore di distacco tra le due parti della conchiglia.
- Come servirle: se si opta per le ostriche al naturale, disporle aperte su un piatto da portata con del ghiaccio tritato a cui è possibile unire erba cipollina, aceto balsamico e pepe di cayenna. Immancabile il succo e le fette di limone.
- Come mangiarle al naturale: sorseggiare all’inizio il liquido salato rimasto all’interno per preparare il palato. Vanno poi staccate dal guscio, girandole con la forchettina, evitando di appoggiare il labbro inferiore al guscio (per eventuali impurità), e masticarle dolcemente.
- Come cuocerle: per chi preferisce ostriche cotte, può provare a cucinarle al vapore, fritte, gratinate o arrosto. E’ possibile condirle in diversi modi: tabasco, limone, lime o pepe, ma è importante non esagerare per conservare tutta la sapidità e il gusto delle ostriche.
- Abbinamenti: il binomio più rinomato è sicuramente Ostriche e Champagne, ma sono perfette anche se accompagnate con spumante extra brut, vino bianco fermo e secco, o anche vodka.
- Proprietà nutritive: last but not least, le ostriche si distinguono per essere ricche di: proteine ad alto valore biologico; sali minerali come zinco, sodio, ferro e calcio; buone concentrazioni di retinolo equivalenti (vitamina A)